La mania degli inglesi per gli incendi.

La mania degli inglesi per gli incendi.

Se esiste una mania, a Londra, è quella per gli incendi. Non l’hanno più superata, i Londinesi, quella domenica del 2 settembre del 1666, quando il signor Thomas Farrinor, professione prestinè (questo resta comunque un blog di Milanesi a Londra) si accorse ormai troppo tardi di essersi dimenticato di spegnere il forno prima di andare a letto. Le fiamme divamparono in un attimo, travolgendo tutto.



Svegliarono il Sindaco, quella notte, per avvertirlo. Raccomandò di mandarci una donnetta a pisciarci sopra. Nessuno avrebbe mai pensato che si potesse scatenare un disastro di dimensioni colossali.
Bruciò persino il Parlamento, che a quei tempi era nella City, e non a Westminster. Turner, il celebre pittore, a un certo punto decise che valeva almeno la pena mettersi a dipingere nel delirio generale, e si mise li, pennello alla mano, a rappresentare il parlamento che andava in cenere. Cose che solo il cinismo inglese può concepire.
Le fiamme si fermarono solo a Temple church, tanto che ancora oggi, i pochi edifici originali della Londra pre-seicentesca che restano sono proprio li, a Temple, e più su, in Chancery lane, circa all’altezza della Honourable Society of the Grey’s Inn. Si riconoscono al colpo d’occhio. Travi in legno, intonaco bianco, il piano superiore sostenuto in equilibrio pericolante che sporge sulla strada.

Popish Frenzy


Per ricordarsi di spegnere il fuoco prima di uscire di casa, gli inglesi costruirono, a 202 piedi (62 metri) dall’incendio una colonna dorica alta altri 202 piedi, che qui chiamano The Monument. Nell’infuriare della propaganda anticattolica, nel 1681, gli inglesi ci scrissero sotto che la colpa di tutto era da ascriversi alla “popish frenzy”, la follia papista, e ci volle il 1830 per ricordargli che non era vero e per fargli cancellare il marchio d’infamia.

La mania dei dispositivi

L’incendio ha lasciato un altro segno indelebile: la mania per i dispositivi antincendio. Si vedono in giro per le strade degli strani contenitori di ferro, chiamati “Sand bin” che dovrebbero contenere la sabbia per soffocare le fiamme. Ci sono dispositivi antincendio di ogni sorta, foggia e tecnologia ovunque. Ma soprattutto, ogni settimana, in biblioteca, ci sono i test per verificare che tutti gli allarmi siano funzionanti. Ogni settimana. Un delirio collettivo.

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